Quando si parla di cloud computing, la posizione dei dati e la resilienza dell’infrastruttura non sono dettagli: sono fattori critici per la sicurezza, la performance e la conformità normativa. Microsoft Azure, con la sua Global Infrastructure, è progettata per rispondere a queste esigenze su scala mondiale. E oggi, grazie al tool Azure Global Infrastructure Experience, possiamo visualizzare questa potenza in modo interattivo.
Cos’è l’Azure Global Infrastructure Experience?
Si tratta di una piattaforma interattiva che permette di esplorare la mappa globale dei datacenter Azure, con informazioni dettagliate su:
Regioni e Availability Zones: ogni regione è composta da più datacenter, con zone fisicamente separate per garantire alta disponibilità e fault isolation.
Geografie e compliance: il tool evidenzia come Azure rispetti le normative locali (es. GDPR in Europa, HIPAA negli USA) grazie a regioni dedicate e sovrane come Azure Government o Azure China.
Servizi disponibili per regione: non tutte le funzionalità sono presenti ovunque; il tool aiuta a verificare quali servizi sono attivi in ciascuna area.
Certificazioni e standard: ISO 27001, SOC, PCI DSS e molte altre, per garantire sicurezza e conformità.
Perché è importante?
Scelta strategica della regione La selezione della regione influisce su latenza, costi, e conformità normativa. Ad esempio, un’azienda europea soggetta a GDPR deve scegliere regioni all’interno dell’UE.
Resilienza e disponibilità Azure offre Availability Zones e region pairing per garantire continuità operativa anche in caso di disastro. Alcune regioni supportano zone ridondanti che permettono di raggiungere SLA fino al 99,99% per VM distribuite su più zone.
Trasparenza e pianificazione Con il tool, i team IT possono pianificare disaster recovery, verificare capacità regionali, e valutare la disponibilità dei servizi prima di una migrazione.
Caratteristiche chiave del tool
Visualizzazione globale: mappa interattiva con zoom su regioni, geografie e datacenter.
Filtri per compliance: possibilità di vedere quali regioni soddisfano requisiti normativi specifici.
Aggiornamenti in tempo reale: informazioni sempre aggiornate sulle nuove regioni e zone.
Approfondimenti tecnici: link diretti a documentazione Microsoft per SLA, resilienza e sicurezza.
Conclusione
L’Azure Global Infrastructure Experience non è solo un tool di consultazione: è uno strumento strategico per chi progetta soluzioni cloud. In un mondo dove data residency, performance e compliance sono imprescindibili, avere una visione chiara dell’infrastruttura globale di Azure è un vantaggio competitivo.
Microsoft Fabric è diventato in poco tempo uno dei nomi più citati nel mondo dei dati aziendali, scopriamo il motivo:
Cos’è Microsoft Fabric
Microsoft Fabric è una piattaforma cloud SaaS per la gestione dei dati e analytics. È stata progettata per unificare l’intero ciclo di vita dei dati: acquisizione, integrazione, ingegneria, data science, analisi in tempo reale e visualizzazione.
La sua caratteristica principale è OneLake, un “data lakehouse” condiviso che diventa la single source of truth per tutta l’organizzazione. Ciò consente a team diversi (data engineer, data scientist, analisti e utenti di business) di lavorare sugli stessi dati in modo collaborativo, senza duplicazioni o processi complessi di integrazione.
In pratica, Fabric porta in un unico ambiente tutto ciò che prima richiedeva diversi strumenti separati come Azure Data Factory, Synapse, Power BI e servizi esterni.
I vantaggi principali di Microsoft Fabric
1. Una piattaforma unificata
Fabric semplifica la gestione dei dati centralizzando strumenti e flussi in un’unica interfaccia, riducendo la frammentazione tecnologica e i costi di integrazione.
2. Integrazione con l’ecosistema Microsoft
È completamente integrato con Azure, Microsoft 365 e Power BI, rendendo naturale la collaborazione tra strumenti già diffusi nelle aziende.
3. OneLake come base condivisa
Tutti i dati vengono archiviati e gestiti in OneLake, eliminando le copie multiple e garantendo una governance più semplice.
4. AI e Copilot integrati
Fabric include funzionalità di intelligenza artificiale generativa (Copilot) per suggerire query, automatizzare trasformazioni e spiegare i dati in linguaggio naturale.
5. Workload flessibili per ogni ruolo
La piattaforma è organizzata in “workload” (Data Factory, Data Engineering, Data Warehouse, Data Science, Real-Time, Power BI, ecc.) così ogni team può lavorare con strumenti adatti alle proprie competenze.
Microsoft Fabric vs i principali competitor
Fabric vs Databricks
Databricks è molto forte su big data e machine learning, con un ecosistema open-source maturo (Delta Lake, MLflow). Fabric punta invece sulla semplicità operativa: è una soluzione SaaS integrata, ideale per chi vuole meno configurazioni e più immediatezza, soprattutto se già usa Power BI o Azure.
Fabric vs Snowflake
Snowflake è eccellente come data warehouse cloud-first. Fabric amplia il concetto offrendo un’unica piattaforma che unisce data lake, data warehouse e strumenti di analisi e AI in un solo ambiente.
Fabric vs BigQuery / Redshift
BigQuery (Google) e Redshift (AWS) restano alternative solide nei rispettivi ecosistemi cloud. Tuttavia, per le aziende Microsoft, Fabric offre una integrazione nativa e una user experience più coerente per analisti e utenti Power BI.
Microsoft Fabric e Power BI: differenze e integrazione
Molti si chiedono se Microsoft Fabric sostituisca Power BI. La risposta è no.
Power BI resta lo strumento dedicato alla visualizzazione e alla business intelligence. Fabric, invece, è l’intera piattaforma dati end-to-end che include Power BI come modulo per la parte di reportistica.
Funzione
Power BI
Microsoft Fabric
Ambito
Visualizzazione e reportistica
Gestione completa dei dati e analytics
Architettura
App stand-alone
Piattaforma SaaS con OneLake e workload multipli
Target
Analisti e business user
Data engineer, scientist, analisti e decision maker
Integrazione
Limitata ai dataset importati
Totale con pipeline, dataflow, lakehouse e AI
In breve: Power BI visualizza i dati, Fabric li gestisce e li trasforma prima che arrivino ai report.
Considerazioni sui costi
Fabric adotta un modello a capacità piuttosto che puro pay-per-use. Questo può offrire prevedibilità nei costi, ma è importante eseguire una proof of concept (POC) per valutare consumi, volumi e workload reali prima della migrazione.
Conclusione
Microsoft Fabric rappresenta la naturale evoluzione della strategia dati di Microsoft: un’unica piattaforma per tutto il ciclo del dato, dal raw data al report finale. È una soluzione che punta a semplificare e integrare, rendendo più fluida la collaborazione tra team e strumenti.
Per molte organizzazioni, soprattutto quelle già orientate verso Azure e Power BI, Fabric è una scelta strategica per modernizzare la data platform e abilitare analisi basate su AI e governance avanzata.
Nel panorama IT moderno, le aziende si trovano sempre più spesso a gestire ambienti complessi e distribuiti: data center on-premises, cloud pubblici (come AWS e Google Cloud), ambienti edge e infrastrutture ibride. Questa frammentazione comporta sfide significative in termini di governance, sicurezza, conformità e operatività. In risposta a queste esigenze, Microsoft ha sviluppato Azure Arc, una piattaforma che estende i servizi e le funzionalità di Azure a qualsiasi infrastruttura, ovunque essa si trovi.
Cos’è Azure Arc?
Azure Arc è una soluzione di gestione unificata che consente di proiettare risorse esterne ad Azure (server fisici, macchine virtuali, cluster Kubernetes, database) all’interno di Azure Resource Manager, permettendo di gestirle come se fossero native del cloud Microsoft.
In altre parole, Azure Arc è un ponte tecnologico che collega ambienti on-premises, multicloud e edge ad Azure, offrendo una visione centralizzata e coerente per la gestione, la sicurezza e la governance delle risorse IT.
Componenti Principali di Azure Arc
Azure Arc si articola in diverse componenti, ciascuna pensata per un tipo specifico di risorsa:
1. Azure Arc-Enabled Servers
Permette di gestire server Windows e Linux, fisici o virtuali, ovunque si trovino.
Le funzionalità includono:
Inventario centralizzato
Gestione delle policy di conformità (Azure Policy)
Monitoraggio con Azure Monitor
Sicurezza con Microsoft Defender for Cloud
Gestione degli aggiornamenti con Azure Update Manager
2. Azure Arc-Enabled Kubernetes
Consente di collegare e gestire cluster Kubernetes esterni ad Azure (AKS, EKS, GKE, OpenShift, Rancher, Tanzu).
Le funzionalità includono:
Distribuzione GitOps
Monitoraggio dei container
Integrazione con Azure Key Vault e Azure Active Directory
3. Azure Arc-Enabled Data Services
Estende i servizi dati di Azure (come Azure SQL Managed Instance e Azure Database for PostgreSQL) a infrastrutture esterne, con:
Scalabilità elastica
Patch e backup automatici
Alta disponibilità
Monitoraggio e sicurezza coerenti con Azure
Funzionalità Chiave
Azure Arc offre una vasta gamma di funzionalità avanzate:
Gestione centralizzata: un unico portale per tutte le risorse, indipendentemente dalla loro posizione.
Governance coerente: applicazione uniforme di policy di sicurezza e conformità.
Sicurezza avanzata: integrazione con RBAC, MFA, Microsoft Defender for Cloud e Sentinel.
Licenziamento Windows Server e SQL Server: possibilità di licenziare i server Windows e SQL con il modello PayAsYouGo e ottenendo importanti risparmi su SQL. Per Windows server il costo non è così conveniente ma permette di licenziare i server solo quando servono e quindi interessante per carichi di lavoro che non devono essere sempre attivi o per POC.
Aggiornamenti e ESU: gestione delle patch e licenze per aggiornamenti di sicurezza estesa (ESU) per sistemi legacy come Windows Server 2012 e SQL Server 2012.
Multicloud Connector: gestione delle risorse su cloud pubblici non Azure (es. AWS) tramite API, senza necessità di appliance locali.
Gestione Avanzata di SQL Server con Azure Arc: Funzionalità Chiave e Vantaggi
Uno degli aspetti più innovativi e strategici dell’integrazione di SQL Server con Azure Arc è la possibilità di estendere le funzionalità di gestione del cloud Azure anche alle istanze SQL Server distribuite in ambienti on-premises, edge o multicloud. Questo approccio consente di centralizzare la governance, la sicurezza e il monitoraggio delle istanze SQL, senza dover necessariamente migrare i dati nel cloud.
In questo approfondimento, ci concentriamo su alcune delle funzionalità avanzate che Azure Arc mette a disposizione per la gestione delle istanze SQL Server, con particolare attenzione a quelle che offrono valore immediato e supportano la modernizzazione graduale delle infrastrutture esistenti.
Best Practices Assessment(Gratuito)
Questa funzionalità consente di eseguire una valutazione automatizzata della configurazione delle istanze SQL Server, confrontandola con le best practice consolidate da Microsoft. Il report generato evidenzia:
Configurazioni subottimali
Indici mancanti o non utilizzati
Flag di traccia abilitati o mancanti
Statistiche obsolete
Funzionalità deprecate
L’assessment può essere eseguito manualmente o pianificato su base settimanale, e i risultati vengono aggregati in report dettagliati con priorità dei rischi, oggetti impattati e linee guida per la mitigazione.
Nota: disponibile solo per istanze SQL Server su Windows con licenza Software Assurance o modello PAYG.
Migration Assessment(Gratuito)
Azure Arc offre una valutazione continua della prontezza alla migrazione verso soluzioni cloud come Azure SQL Database, Azure SQL Managed Instance o SQL Server su VM Azure. Questo strumento:
Identifica rischi e incompatibilità
Suggerisce il tipo di servizio Azure più adatto
Fornisce stime di costo dettagliate (compute, storage, risparmio con Reserved Instances e Azure Hybrid Benefit)
Supporta la pianificazione strategica della migrazione con raccomandazioni automatizzate e aggiornate in tempo reale
Disponibile per tutte le edizioni di SQL Server, indipendentemente dalla posizione (on-prem, edge, cloud).
Licenza Pay-As-You-Go (PAYG)
Con Azure Arc, è possibile adottare un modello di licenza oraria per SQL Server, pagando solo per l’effettivo utilizzo. Questo approccio:
Elimina i costi iniziali elevati
Riduce il rischio di overprovisioning
Si adatta a carichi di lavoro variabili e stagionali
Include Client Access Licenses (CALs) nel costo orario
Supporta ambienti virtuali e fisici, con licenza per vCore o pCore
Il modello PAYG è particolarmente vantaggioso rispetto ai tradizionali contratti SPLA, MPSA o CSP, soprattutto in scenari con utilizzo flessibile o temporaneo.
Attualmente disponibile per SQL Server 2025, con estensioni previste per versioni precedenti.
Extended Security Updates (ESU)
Per le organizzazioni che utilizzano ancora SQL Server 2012 o 2014, Azure Arc consente di attivare gli aggiornamenti di sicurezza estesa (ESU) direttamente dal portale Azure. Questo servizio:
Estende la protezione fino a 3 anni dopo la fine del supporto ufficiale
Riduce il rischio di vulnerabilità durante la transizione verso versioni più recenti
Supporta licenze per vCore, pCore e virtualizzazione illimitata
Si integra con il modello PAYG per una gestione semplificata
Le ESU sono particolarmente utili in ambienti legacy critici, dove la migrazione non è immediatamente possibile.
Le ESU comportano costi aggiuntivi, ma possono essere esenti in alcuni scenari (es. Azure VMware Solution, host Azure Local).
Microsoft ha reso disponibile in anteprima pubblica Azure Storage Discovery, un servizio completamente gestito che offre una visione unificata di tutti i dati archiviati su Azure Blob Storage all’interno della propria organizzazione.
Perché questo è importante? Man man che la propria infrastruttura cloud cresce – tra abbonamenti diversi, regioni e carichi di lavoro – diventa più complesso tenere traccia dello stato dei dati. Azure Storage Discovery centralizza metriche, trend, configurazioni e anomalie, sostituendo script personalizzati e dashboard frammentarie.
Cosa ti permette di fare?
Riflettere su tutte le domande di governance e sicurezza: quanto spazio usi, quali regioni stanno crescendo di più, se ci sono blob poco utilizzati o configurazioni che non rispettano policy.
Avere report interattivi direttamente nel Portale Azure, con filtri per regione, performance, crittografia e tanto altro.
Analizzare enormi dataset, anche fino a un milione di storage account, in diverse sottoscrizioni e gruppi di risorse senza installare nulla.
Integrazione con Azure Copilot Azure Storage Discovery si collega ad Azure Copilot, permettendo di porre domande in linguaggio naturale (es. “Qual è lo storage account con la crescita più rapida?”) senza scrivere query o script.
Come funziona
Crei un workspace di Discovery: selezioni sottoscrizioni e gruppi risorse da monitorare.
Definisci fino a 5 scope, ovvero raggruppamenti basati su workload, team o tag.
Dopo l’attivazione, il servizio aggrega dati (capacità, transazioni, errori, configurazioni) e li rende disponibili nei report del portale.
Azure Monitor Baseline Alerts (AMBA) è uno strumento avanzato e basato su policy che offre set di avvisi predefiniti per numerosi servizi Azure. Utilizzando dati storici sulle prestazioni e soglie dinamiche, AMBA permette di individuare anomalie reali limitando al contempo i falsi positivi e gli avvisi superflui.
Che cosa sono gli Azure Monitor Baseline Alerts? AMBA nasce con l’obiettivo di rendere più semplice e coerente la gestione degli avvisi su tutta la tua infrastruttura Azure. Anziché configurare manualmente regole per ciascuna risorsa, AMBA si basa su linee guida collaudate fornite da Microsoft e dalla community. Gli avvisi sono classificati per categoria di servizio, permettendoti così di identificarli e attivarli facilmente in base alle tue esigenze.
Avvisi Dinamici vs Avvisi Statici
I sistemi di avviso tradizionali spesso si basano su soglie statiche che possono generare troppo rumore durante periodi di variazioni normali. AMBA migliora questo approccio utilizzando soglie dinamiche:
Soglie Dinamiche: Si adattano automaticamente in base ai dati storici e ai modelli di utilizzo.
Rilevamento Intelligente: Utilizza il machine learning per perfezionare gli avvisi, riducendo i falsi positivi e garantendo notifiche tempestive.
Servizi Chiave e Loro Metriche
AMBA organizza gli avvisi in base ai servizi Azure, permettendoti di distribuire un set personalizzato di avvisi in tutto l’ambiente. Ecco alcuni esempi:
Calcolo
Macchine Virtuali Azure e Scale Set: monitora l’utilizzo della CPU, il consumo di memoria, le operazioni di I/O su disco e il traffico di rete.
Azure App Service: genera avvisi sui tempi di risposta, errori HTTP e stato generale dell’applicazione.
Database
Azure SQL Database: monitora l’uso di DTU o vCore, le prestazioni delle query e le query bloccate.
Cosmos DB: monitora la capacità di throughput, la latenza e le metriche di consistenza.
Rete
Reti Virtuali e Application Gateway: controlla la connettività, la latenza e la perdita di pacchetti.
Load Balancer: avvisa in caso di istanze backend non funzionanti e modelli di traffico insoliti.
Archiviazione
Account di Archiviazione Azure: monitora disponibilità, utilizzo della capacità e throughput per i diversi livelli di archiviazione.
Ogni servizio dispone di un set di regole di avviso preconfigurate che possono essere distribuite tramite Azure Policy, modelli ARM o Bicep.
A partire dal 4 settembre 2025, Microsoft aggiornerà i rapporti di flessibilità delle dimensioni delle istanze per le prenotazioni di Azure, inclusi Virtual Machines (VM), Azure Redis Cache e Dedicated Host. Questi cambiamenti mirano a ottimizzare l’applicazione degli sconti delle prenotazioni all’interno dei gruppi di flessibilità delle dimensioni delle istanze e dei rispettivi SKU .
Cosa cambia?
La flessibilità delle dimensioni delle istanze consente di applicare lo sconto della prenotazione a diverse dimensioni di VM all’interno dello stesso gruppo di flessibilità. Ogni dimensione ha un “rapporto di normalizzazione” che determina quante istanze di quella dimensione possono essere coperte da una prenotazione. Ad esempio, una Standard_DS4_v2 ha un rapporto di 8, il che significa che una prenotazione per una Standard_DS4_v2 copre l’equivalente di 8 Standard_DS1_v2 .
Con i nuovi aggiornamenti, questi rapporti di flessibilità delle dimensioni cambieranno, il che potrebbe influire sulla copertura delle tue prenotazioni. Se il rapporto aumenta, la copertura della prenotazione potrebbe diminuire, portando a costi aggiuntivi. Al contrario, se il rapporto diminuisce, la prenotazione potrebbe coprire più VM .
Cosa dovresti fare?
Verifica gli SKU interessati: Controlla l’elenco degli SKU con i rapporti di flessibilità aggiornati per capire se le tue risorse saranno influenzate.
Monitora l’utilizzo delle prenotazioni: Dopo il 4 settembre, esamina l’utilizzo delle tue prenotazioni per comprendere come i nuovi rapporti influenzeranno la copertura.
Aggiusta le tue prenotazioni:
Se le tue prenotazioni sono sottoutilizzate, considera l’esecuzione di più SKU dello stesso servizio o l’adozione di un Azure Savings Plan per aumentare i risparmi.
Se le tue prenotazioni sono completamente utilizzate, valuta l’acquisto di ulteriori prenotazioni o Savings Plans per ottimizzare i costi
Altri cambiamenti correlati
Politica di scambio delle prenotazioni: Microsoft ha esteso la disponibilità degli scambi di prenotazioni per le VM, Dedicated Host e App Service fino a nuovo avviso. Tuttavia, gli scambi tra serie di istanze o regioni non saranno più supportati .
Azure Savings Plan: Se le tue esigenze di capacità sono più dinamiche, potresti considerare l’adozione di un Azure Savings Plan, che offre flessibilità automatica e può essere più adatto per carichi di lavoro in evoluzione .
Ogni tenant Microsoft 365 con almeno 1 licenza che contiene il prodotto SharePoint (es Microsoft 365 Business Basic) ottiene 1TB di spazio SharePoint + 10 Gb per ogni licenza abilitante (tenant commerciali).
Per calcolare quanto spazio dovremmo avare di SharePoint nel nostro tenant ci viene in aiuto m365maps con un nuovo strumento: il Tenant Storage Calculator che ci restituisce lo storage teorico sulla base delle licenze:
SharePoint online è però alla base di quasi tutti gli strumenti presenti in Microsoft 365 ed è quindi molto facile saturare velocemente lo spazio assegnato by default.
E se ho bisogno di più spazio?
La soluzione più semplice è l’acquisto delle licenze Office 365 Extra File Storage che permette di aggiungere spazio a SharePoint al costo di 2,28 € / GB / anno (prezzo di listino). Ipotizzando quindi di aver bisogno di 15 TB di spazio aggiuntivo il costo annuo sarà di circa 35.000 €.
Come posso risparmiare?
Il metodo più efficace per risparmiare storage SharePoint e quindi ridurre i costi è identificare i siti SharePoint inutilizzati e procedere alla cancellazione degli stessi ove possibile.
Se non è possibile cancellare i siti (ad esempio conservazione per questioni legali) ma i contenuti non vengono più consultati è possibile utilizzare la funzionalità di Microsoft 365 Archive che permette di archiviare in modalità “offline” i siti SharePoint e risparmiare circa il 75% del costo. La fatturazione avviene tramite il modello Pay-As-You-Go attraverso una sottoscrizione Azure collegata a SharePoint Premium.
Confronto fra Microsoft 365 Archive e Office 365 Extra File Storage
Funzionalità
Microsoft 365 Archive
Office 365 Extra File Storage
🗂️ Scopo
Archiviazione a lungo termine e a basso costo per siti SharePoint inattivi
Espansione della capacità di archiviazione attiva in SharePoint Online
💰 Costo
~$0,05/GB/mese (a consumo)
~$0,20/GB/mese (tariffa standard di archiviazione SharePoint)
🔄 Tipo di dati
Interi siti SharePoint (l’archiviazione a livello di file arriverà nel 2026)
File e siti attivi in SharePoint Online
🔍 Ricercabilità
Strumenti di ricerca e conformità attivi per gli amministratori; ricerca limitata per gli utenti
Completamente ricercabile da utenti e amministratori
🔐 Conformità e Sicurezza
Mantiene le funzionalità di Microsoft Purview (eDiscovery, conservazione, blocco legale)
Tutte le funzionalità di conformità e sicurezza complete
🔄 Riattivazione
I siti possono essere riattivati con metadati e permessi intatti
Non applicabile: i dati sono sempre “attivi”
🧠 Integrazione con Copilot
I contenuti archiviati sono esclusi dalle query di Copilot (per progettazione)
Inclusi nell’indicizzazione di Copilot
🛠️ Gestione
Gestito tramite SharePoint Admin Center o PowerShell; supporta l’automazione del ciclo di vita
Gestito tramite SharePoint Admin Center
📅 Caso d’uso
Ideale per archiviare siti di progetto, mantenere la conformità o alleggerire l’archiviazione attiva
Ideale per espandere l’archiviazione quando si raggiunge la quota del tenant
Azure Blob Storage a supporto di SharePoint
Per chi come me ha fatto installazioni di SharePoint on-prem e si è trovato a litigare con i Content Database si ricorderà della funzionalità “Remote Blob Storage” di SQL che permetteva di spostare su una share di rete il contenuto binario dei file e alleggerendo così i Database SQL.
Con SharePoint onLine possiamo spostare i file su un Azure Blob storage risparmiando così circa il 50% sui costi ma mantenendo i siti accessibili e consultabili.
Questa funzionalità non è disponibile Out of the Box ma richiede l’utlizzo di terze parti. Uno strumento che permette questa configurazione si è Layer-2 ShArc.
ShArc permette di decidere su quali siti applicare le regole di Offload, impostare delle condizioni come la dimensione dei file e il numero minimo di settimane dell’ultima modifica dei file da spostare.
Quando un utente apre un file precedentemente archiviato, ScArc procede in maniera trasparente al “recupero” del file.
Vantaggi per i partner Microsoft
Anche i partner Microsoft ottengo vantaggi con la soluzione Azure Blob Storage e Microsoft 365 Archive: mentre le licenze Office 365 Extra File Storage non prevedono la maturazione di alcun incentivo, Azure Blob Storage e Microsoft 365 Archive permettono di aumentare i consumi Azure e quindi far maturare incentivi ai partner ideonei.
L’Azure Saving Plan è un metodo semplice e flessibile per risparmiare rispetto ai prezzi pay-as-you-go (PAYG), impegnandosi a spendere una certa somma oraria per 1 o 3 anni. Esempio: 20€ all’ora per 1 anno.
Rispetto alle reservation, i saving plan sono ideali per carichi di lavoro dinamici o ambienti in cambiamento. Microsoft dichiara uno sconto fino al 65%, ma in pratica varia tra l’15% e il 65%, in base a:
Come si può notare la Reserved Instance rimane la scelta più economica ma di seguito vi spiego i vantaggi del Saving Plan
Come funziona un Piano di Risparmio Azure?
Con il Saving Plan ci si impegna a consumare una spesa oraria per una durata stabilita (1 o 3 anni). Microsoft applica automaticamente lo sconto fino all’importo orario impegnato
Se consumi meno: paghi comunque l’intero importo.
Se superi: l’eccedenza viene fatturata a prezzo PAYG.
Esempio: se ti impegni a 15€ / ora ma consumi solo 13 €, i residui 2€ si possono usare nello stesso intervallo orario, ma non si accumulano per le ore successive.
Quando si crea un Saving Plan si possono configurare le seguenti impostazioni:
Spesa oraria
Durata (1 o 3 anni)
Ambito (scope)
Modalità di pagamento (mensile o anticipato)
L’ambito predefinito è condiviso tra tutte le sottoscrizioni, ma può essere cambiato a gruppo di risorse, singola sottoscrizione o gruppo di gestione.
Servizi coperti dal Piano di Risparmio Azure per il Calcolo
Tutte le serie di VM (escluse BareMetal e Av1)
Azure Kubernetes Service (AKS)
Azure Databricks
Azure Virtual Desktop (AVD)
Azure Functions (Premium)
App Service (Premium v3, Isolated v2)
Azure Container Instances
Azure Dedicated Hosts
Azure Spring Apps Enterprise
Pro e Contro dei Piani di Risparmio
Vantaggi:
Risparmio fino al 65%
Applicazione automatica
Flessibilità su regioni, VM, OS
Diverse opzioni di pagamento
Prevedibilità dei costi
Ambito personalizzabile
Valido in più regioni
Svantaggi:
“Usalo o perdilo”: paghi anche se non usi
Nessuna cancellazione o rimborso
Non copre software, rete o storage
Richiede impegno
Meno risparmio rispetto a Reserved Instances
Limitato alle risorse di calcolo
Meglio Azure Reservations o Savings Plans?
Caratteristica
Reservations
Savings Plans
Flessibilità
Bassa
Alta
Sconto
Più alto
Più basso
Vincoli su VM
Specifici
No
Vincoli su Region
Vincolata
No
Cancellabile?
Parzialmente
No
Per ottenere il massimo del risparmio conviene utilizzare sia le Azure Reservation che i Saving Plan:
Il 31 Ottobre 2025 finirà il supporto per Azure Local, con sistema operativo versione 25398.xxxx (23H2). Da quella data, non verranno più forniti aggiornamenti mensili di sicurezza e qualità; l’assistenza Microsoft sarà disponibile solo per supporto all’upgrade. I sistemi continueranno a funzionare normalmente, la fatturazione non verrà interrotta e le funzionalità di registrazione e riparazione resteranno operative.
E’ ovviamente caldamente suggerito procedere quanto prima all’aggiornamento dei sistemi, sono disponibili diverse opzioni per passare ad Azure Local con OS versione 26100.xxxx (24H2), a seconda del contesto di partenza:
Scenario 1 – Se si utilizza già Azure Local con OS 25398.xxxx, non è richiesta alcuna azione: l’aggiornamento verrà applicato automaticamente via “solution update” 2509 quando sarà rilasciato. Chi lo desidera può richiedere un opt-in per ricevere la versione 26100.xxxx prima del rilascio 2509, con supporto in produzione.
Scenario 2: utenti su Azure Stack HCI 22H2 (20349.xxxx) possono ora eseguire un upgrade diretto alla 24H2 (26100.xxxx) usando i media scaricabili e PowerShell, saltando la versione 23H2 per ridurre riavvii e impatti sulla manutenzione. Al termine dell’upgrade OS sarà necessario completare i task post-aggiornamento e verificare la readiness dell’infrastruttura alla soluzione aggiornata. La “solution upgrade” sulla 24H2 non è ancora abilitata, ma verrà presto resa disponibile.
Azure Charts è un progetto creato da Alexey Polkovnikov, Cloud Solution Architect, con l’obiettivo di offrire una visione interattiva, completa e sempre aggiornata dello stato dell’ecosistema Microsoft Azure. Si tratta di una piattaforma indipendente, non ufficialmente affiliata a Microsoft, che raccoglie e organizza in modo visuale una vasta gamma di informazioni utili su servizi, aggiornamenti, funzionalità e metriche di Azure. Nonostante sia costruita con strumenti Microsoft e aggiornata automaticamente tramite Azure Functions e Azure DevOps, il progetto non è coperto da alcun SLA.
Alla base del progetto c’è un approccio altamente ingegnerizzato all’informazione cloud, definito dall’autore come “Cloud Charts Manifesto”. Azure Charts raccoglie dati da fonti pubbliche come Microsoft.com, YouTube, StackOverflow, GitHub e modelli GPT, e li struttura per permettere agli utenti di navigare facilmente tra le novità, i livelli di disponibilità (SLA), i tipi di servizi offerti e gli aggiornamenti annunciati.
Oltre a essere uno strumento di consultazione, Azure Charts funge anche da guida all’apprendimento e da supporto architetturale: propone infatti percorsi di formazione dinamici, esempi pratici, integrazioni con Azure Portal e SharePoint, e una serie di visualizzazioni utili a sviluppatori, architetti cloud e decisori IT.
In definitiva, Azure Charts si presenta come una risorsa preziosa per chi desidera tenere sotto controllo l’evoluzione di Azure in tempo reale, sfruttando un’interfaccia intuitiva e una struttura informativa curata nei dettagli.